30 aprile 2009

Kitchen

Fame bestiale, cieca.
Di quelle che non credi possano sopravvivere, nel 2009, in un paese occidentale.

Entro in casa.
Sono le 3 di notte e l'ultima cosa che ho buttato giù è un orsacchiotto gummy qualche ora fa. 
Destinazione frigorifero.
Alla ricerca di calorie.

Inciampo. 
Il corridoio è bloccato da valigie, vestiti stesi sulle sedie zoppe.

Finalmente, cucina.
Click. Lampadina fulminata.
Merda.

Idea. Il cellulare.
Lo sparo contro il contenuto del frigo.

Una enorme fetta di cacio con un coltello accanto. Affetto.
Un sacchetto Esselunga con un culo di baguette. Arraffo.
Combino e innaffio con quel che resta nella lattina di birra aperta.

In piedi, al buio.

Sonno bestiale, cieco.
Destinazione camera, alla ricerca di un letto libero.
Siamo in 5 stanotte, in un letto metropolitano largo per 4.

Cellulare in mano, sempre, cerco la mia fetta di intimità.
Giù. Finalmente.

Sì, è arrivato il momento di mettere un po' di ordine, in tutto ciò.

29 aprile 2009

Bloggirls

Succedeva, in quel di Milano, qualche giorno fa.

Ci si ha dei blog, che parlano di donne che amano le donne (lesbiche, per intenderci).
E ci si è detto, perché non bere un caffé?
O meglio. Una birra?

E così.

Due more e due bionde. 
Qualche mano che si stringe.

Un locale impaccato di donne omosessuali e omosessuali, ma noi, furbe, al sicuro al piano di sopra.

Ci si racconta storie nostre, e storie dei nostri blog.

- lesbianfordummies(dot)splinder(dot)com

Attenzione, frequentato da strane commentatrici: la dj, la vogliosa, la confusa, l'etero, l'agée.

- allthebeautyoulleverneed(dot)blogspot(dot)com

Attenzione, non aprite il sito se non vi piacciono gli Smiths, potreste avere brutti sogni. 
Ma ai fan di Vanity Fair, si perdona tutto.


(Un appunto. L'antologia a cui ho rubato il titolo. Ecco. Se vi capita, non compratela)

28 aprile 2009

Blue (bu-uh)

La colpa sarà della pioggia battente.

Sta nuvoletta, rovesci temporaleschi, non sono previste schiarite, s'è piazzata sulla mia testa.
E se mi sposto, bastarda, mi segue.

Trend, in peggioramento.
Anche perché mi sembra che di gioire non ci sia motivo.

Esistono il bianco e il nero. Ma gli estremi non sono mai una buona scelta.
E il grigio, infinite sfumature.

Il grigio, però, infinito quanto vi pare, l'ho sempre trovato un po' sfigato.

Del blu, non ne parliamo.

27 aprile 2009

Gaia nel paese delle meraviglie

Finalmente.

Un amico, che mi ospita sul suo divano letto, e che non mi prende per matta quando annuncio l'intenzione di andare, di corsa, la mattina dopo,  alla scoperta della campagna circostante.

Anzi.

"Perché non prendi la mia bici domani mattina?", propone, "vieni che ti faccio scegliere quale".

Vengo.

Apre quella porticina a destra, dopo aver sceso le scale a chiocciola.
Spalanca un mondo meraviglioso.

Bici da corsa, e mountain bike bianchissime.
Appese alle pareti, tre mute stagne.
Caschi, e torce, e bombole di ogni dimensione. 
3/5/7/10 litri.
Poi c'è la rastrelliera degli zaini da scalata.
E la scarpiera. Stivali, stivaletti, scarponi.
Il cesto delle pinne.
Dietro il reparto con gli attrezzi per la manutenzione, ci sono gli sci.
Sci alpinismo, pelli di foca, sci per la neve fresca. Ciaspole, racchette, sci da fondo.
Ramponi, corde. 
Ah, le corde!
Completano il quadro, cascate di moschettoni colorati.
 
Vengo.

24 aprile 2009

Aspartame

Poniamo il caso che fossi a un pranzo di lavoro, con tre giovani donne.
E che, casual friday e un bicchiere di Coca light di troppo complici, si sia lasciato il campo semantico lavorativo per entrare il quello del gossip.

Poniamo il caso che si parlasse di uomini.
E che gli aspetti analizzati fossero dei grandi classici.
Primo appuntamento, secondo appuntamento, bello ma bastardo, bruttino ma dolce.

Poniamo il caso che sia stato necessario il mio intervento su ognuno di questi nodi cruciali.
E che io abbia risposto puntuale, quasi brillante.
Usando sempre, incorruttibile, la parola persona.

Ecco.
La Coca light mi ha lasciato un sapore sgradevole in bocca.
Aspartame puro.

23 aprile 2009

Dream on

Il ritmo è regolare.
Una spranga di metallo contro un pilastro. Di metallo.
Sbatte a ritmo regolare.

Ridono tutti, alle mie spalle.
Li sento. Credono che io non li senta, ma li sento.
Mi si offusca la vista. 
Sto cadendo.
Cado all'indietro.
Baratro senza confini determinati.

Finalemente apro gli occhi, vista sul parco dove mi sono addormentata.
Sognavo un incubo.

Occhi sbarrati, accesi.
Off to on.

Questa insonnia, che mi perseguita da giorni, mi sta facendo del gran male.


22 aprile 2009

Neighbourhoo-k

Dopo 3 mesi, sono entrata nel pieno dello swing del quartiere dove vivo.
Porta Romana. Milano.

Il venerdì, c'è il mercato. 
Appuntamento irrinunciabile, vendono il dentifricio a 1 euro.

Il lunedì, il mio bar preferito fa riposo.
Sì, proprio di lunedì. Caffeina di seconda scelta.

Ogni mattina, alle 9,01.
Passa un giovane elegante, capelli corti e Ipod, vola verso l'ufficio.
Buon segno. Vuol dire che sono in orario.

Solo 2 minuti ancora.
Eccola. Puntuale, 9,03.

La vedo spuntare da dietro l'angolo.
Capelli al vento, borsa a tracolla, camminata lesbica.

Ci incrociamo, incrociamo gli sguardi, e due mezzi sorrisi.

Poi inizio a volare anche io.
Sono in ritardo di 2 minuti.



21 aprile 2009

Pioggia, per me complice, compagna e compagnia

Circa ogni 15 pagine, mi prendo una pausa dalla lettura, ingorda e concetrata.

Scorro fino al risvolto di copertina. 
Metà della biografia di Anne Holt. 

"... vive a Oslo, con la moglie e la figlia, nata nel 2002..."

Conforto, un istante può bastare.

Poi riprendo con "Non deve accadere".

15, 30, 45, 60...

E fuori piove. Diluvia.

20 aprile 2009

Let it be

12 ore, in 8, su un divano da 4.

Ogni tanto si cambia posizione. 
E le altre 8, sdraiate per terra, salgono su.
(la democrazia esiste)

Occhi azzurri, nocciola, verdi di luce e vino in caraffe.
Occhi rossi, molto rossi.

Da sinistra a destra, passano arrosticini, crostate, brigidini. E verdure grigliate.

Da destra a sinistra, passano vino, appunto, birra, sprite. Coca-cola a fiumi e havana.

Zenit. E in soffio, Nadir.
12 ore.

Si può.


17 aprile 2009

Wake up call

4 letti per 7 notti.

Senza malizia, o carrambate particolari.
Così.

La quotidianità viene a noia e allora si cambia.
Letto.

Si decide verso le 18.
Tanto lo spazzolino, ormai, è in tasca.
E casa che vai, dentifricio che trovi.

Da te? Da me? Altre proposte?
Stamattina c'ho messo qualche secondo in più a capire la risposta.

I suoni e gli odori sembravano familiari, ma il letto era matrimoniale.
Cerchio quadrato.

Poi l'illuminazione.

Ero a casa mia.
In un'altra stanza, in un altro letto.




16 aprile 2009

! (!)

Una donnina, dimensione A4, si è arrampicata sulla mia lampada da tavolo.

Snodabile, modella, con stampato dietro l'invito a una sfilata di Moschino di qualche tempo fa.
(ah! i creativi!)

Qualcuno l'ha aiutata a salire, e ha posizionato le gambe a squadra. 
Assolutamente innaturale.

E lei se ne sta lì, alla mia destra
Gambe spalancate, vestito corto, fiorato, boccuccia di rosa e di cartone.

Mi sento osservata.
Vado a cercare il birichino. (o birichina!)


15 aprile 2009

Bugs

Avete visto 'sta storia dei libri froci?

Che Amazon ha fatto bordello co' codici, filtri, tag e altri aggeggi e ha scalzato dall'archivio 57310 libri a tematica gay?

E che tutti si sono scatenati?

Attentato alla libertà, repressione, centura...  Sti puzzolenti capistalisti... 
Boicottiamo. E 18mila hanno firmato.
Twitteriamo. E 14 milioni hanno fatto cip.

Mi ci sono fatta una risata, ieri. 
E un sorriso, oggi. Problema risolto.
 
Però una roba utile è emersa. 
E. M. Forster, quel genio, è un po' che non gira sul mio comodino.
E merita di brutto, poverino.

Mi sa che vò a fare un giro su Amazon.

14 aprile 2009

Parafulmine

Proviamo a salire di una generazione.

Nonni e coming out.
Se i genitori sono urla, i nonni sono silenzi.
Se i genitori sono divieti, i nonni sono assensi.
Se i genitori sono muri, i nonni sono curve.

Ma soprattutto parole mai dette, tese come corde che si stanno per spezzare alle spalle del discorso.

Mia nonna, quella parola, lesbica, non l'ha mai pronunciata. E' lì, nell'aria.
Sospesa.

Per  fortuna c'è quel simbolo su cui può sfogare ogni ansia, tristezza e frustrazione.

L'orecchino.
Spaiato, a sinistra.
Un anellino quasi invisibile, a dire la verità.

"Ti identifica, Gaia. Ti ghettizza", parte ogni volta. 
"Va bene, lo so come sei, che non avrai un ragazzo, che le donne. Ma ti supplico, toglilo", ritenta.
"Non devi nasconderti, non devi essere fraintesa. Ma non esibita". E tre.

Poi fissa il lobo, fissa dritto.

L'orecchino, da anni, resta là. 
Da anni, con le parole della nonna incastrate nel cerchietto.

 





10 aprile 2009

Easter blast

Tanti auguri.

E la speranza di cogliere il primo bagnammare della stagione.
Tra il tacco e la punta dello Stivale.

Ogni dritto ha il suo rovescio

Ex lasciata, 
ex che va consolata.

Pros & cons.

9 aprile 2009

Zapping

Il valico è stato attraversato.
La cima raggiunta, e ora inizia la discesa verso la pianura. 

Con rincorsa.

L'esame (da giornalista) consegnato in busta chiusa, con il bordino leccato bene bene.
Le domande (più o meno) risposte. Anche la numero tre: cos'è un blog?

E ora sembra di vivere con una bombolina di ossigeno sulla schiena.

Tra le attività riscoperte in veste bulimica (non 1 libro, ma 6 - non 1 nuotata in piscina, ma 1 la mattina e 1 la sera - non 1 aperitivo, ma 1 prima della nuotata e 1 dopo), c'è la lettura di corriere.it.

Che narra cose interessanti, davvero.
Tra cui l'effetto domino nel riconoscimento dei matrimoni gay, dopo il Vermont legali anche a Washington.
O gli effetti miracolosi dello spray che ritarda il piacere maschile.
Fino a 6 volte la durata. 
Fino a 3,8 minuti.

Ah, le scienze...

8 aprile 2009

Chillout

Lo so che non si fa.
Lo so che è politicamente incorretto.
Lo so che sono passati tre anni ormai (già tre anni?!!) da quando siamo passate dall'essere fidanzate a amiche.
E cinque da quando siamo passate dall'essere amiche a fidanzate.

Ma quando Lei mi ha detto che con lui è finita.
Chiusa, caput.
Beh. Un brividino piacevolissimo si è staccato dalla base della schiena e, vertebra dopo vertebra, si è arrampicato verso il collo.

Non si fa. Ma godo.

4 aprile 2009

Figliol prodigo

Finalmente casa.

Mi lascio viziare dalle mie due mamme.
Che, come tutte le mamme, associano il concetto di vizio al cibo.

E fanno a gara, botte e risposte con protagonista la mia gola.

Mamma 1 scende trafelata dall'aereo e profuma ancora di Sicilia, arancini nella mano destra, cannoli nella sinistra.

Mamma 2 replica con i miei gusti preferiti. Cassetta di mele dure come pietre, gelato cioccolato e nocciola e "solo per te", "solo per te" ripete, le fave fresche, appena colte nell'orto.

Mamma 1 non ci sta. E ancora in macchina, parla della cena.

"Cosa vuoi tesoro? Faccio la pizza. Pensavo alla pizza, broccoletti e pancetta. Proprio quella che piace a te".

Ora la pizza è in forno. 
L'odore ha invaso la casa. 

Mi metto la giacca.
Eh, mi hanno invitato a cena fuori.
Non potevo dire di no.
Sarebbe stato maleducato.
Molto maleducato.

3 aprile 2009

Sulle mie spalle si sta comodi in due

Mi faccio carico di te, cucciolo.
Datemi l'indirizzo di casa.
Datemi il cellulare della madre.
Datemi l'email del padre.

Suonerò alla loro porta.
Chiamerò. Se non risponde, chiamerò ancora.
Scriverò. Se non risponde, scriverò ancora.

Parlerò loro di te.
Di un cucciolo che ha smesso di mangiare.
Che ha detto ai tuoi genitori che, sì, che crede di essere gay.
Che, dai suoi genitori, madre e padre, ha ricevuto in risposta una porta sbattuta contro.

Di un cucciolo che non ha ancora 18 anni, e che si trova in strada, con lo stomaco gonfio di acqua.

Mangia cucciolo.
Ti preparo un brodo.
Ti offro una mela.
Riscaldo la carne.

Non ti piaci. 
Non piaci agli altri, dici.
Non piaci ai tuoi genitori.

Giustifichi così, senza giustificare.
E non mangi.
Lavi via il dolore e lo innaffi con secchi colmi di acqua.


2 aprile 2009

Tutti gli altri ne han 31

Grande fermento familiare, ieri, per il mesiversario di mia sorella e il fidanzatino biondo.

Tre mesi, le rose e cena a lume di candela.
Pioveva, mi è stato riferito, quindi niente bacio al chiaro di luna.
(credo si siano rifatti in camera)

Tre mesi, contano.
Soprattutto se li converti in giorni, ore e pensieri.

E mi faccio i conti in tasca.
Due mesi, che fanno presto a diventare tre, di fedeltà intellettuale, e delle labbra.

Inaspettata.
Ironica.
Non desiderata. 
Che stranamente regge.
Ansia da prestazione (e definizione, di coppia) sotto controllo.





1 aprile 2009

Cherry picking

Il .pdf è stato scaricato dal sito dell'Unione Europea.

"Fight discrimination, harassment and violence against lesbians and gays in the Eu".

160 pagine che ora giacciono lì, compresse, sul mio desktop.

Lo sfoglio e mi ci rifletto.
Vedo il mio occhio nello schermo.
Occhio di una lesbica, discriminata.

Abusi, aggressioni e governi silenti.

Per distrarmi ci leggo su l'intervista a Vanity Fair di Mara Carfagna. (Un'altra).

La ciliegina sulla torta.