20 gennaio 2009

Cambio di poltrona

Caro amico e fino a poco fa collega, perché da meno di un mese ha cambiato lavoro.
Gay, che se non dichiara lui, lo dichiara il modo di camminare, sculettinando.

Ci incontriamo per un aperitivo di aggiornamento sulle ultime settimane di vita.
Si parla di lavoro, e coming out.

Che da noi non era mai stato un problema, perchè l'out l'abbiamo creato, innaffiato, fatto evolvere e portato a livelli stucchevoli.

"No, no. Da noi ognuno fa il suo, ha la sua vita privata. Al massimo si racconta quello che hai cenato la sera prima, o il film visto al cinema. Di me non parlo, figurati se mi metto a raccontare che sono andato in sauna. No, no. Ce ne vorrà di tempo prima di ammorbidirmi e di prendere confidenza. No, no. Fidati, il mondo è diverso da quello conosciuto lì. Mi manca. Mi manca molto".

Sorrido.  Mi intristisco per il suo disagio. Ricordo.

E ricordo che sì, outing fatto e finito. 
Ad assunzione avvenuta. Però.

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