27 dicembre 2011

Pixar

Non era prevedibilie. Che nel giorno del Santo Stefano mio padre si imbucasse a vedere la mosta della Pixar con me e la mia ragazza, retrocesse a quattordici anni e qualche mese per l'occasione di passare le feste in famiglia. Nella stessa città.
Trascinando la mia saggia sorella nel processo di integrazione familiare.

Non era prevedibile.
Che si scoprisse, o noi scoprissimo, che è un fan sfegatato della Pixar.
Di cui conosce data di fondazione, passaggio di proprietà, eventi significativi tra cui la registrazione del marchio del software che fa muovere Toy Story.

Non era prevedibile.
Che fosse pratico di rendering e montaggi, effetti ottici e sequel. Tanto che, su richiesta di foto a tre davanti al mostro di Monsters & Co, per l'eccitazione del momento girasse un video di 15 secondi di noi, immobili, sorridenti.

15 dicembre 2011

20%



Ti racconto una storia.
Una storia per farti addormentare la notte, quando il sonno non arriva, e le medicine danno effetti collaterali.
Una storia per fare distrarre il mal di testa.

C’era una volta una lesbica curiosa.
Una di quelle che prima ti flirtano e poi ti si presentano. Lesbica ammiccante, carina, che sul carino ci marciava veloce, senza arrivare.

Questa lesbica era andata a una festa di compleanno. Una festa con 25 invitati e 5 prede potenziali, 20% secco.
Campo di battaglia affollato, in cui la curiosa si era data da fare.

Prima, la festeggiata. Preda difficile, o forse solo distratta da ospiti e vino rosso, regali da scartare, regali da proteggere.
Seconda, la ragazza della festeggiata. Troppo corretta e incorruttibile, per lasciare spiraglio alcuno.
Terza, la single. Carina, maschietta, forse non il suo tipo, ma in tempi di crisi non si butta via nulla.
Quarta, l’elemento imprevedibile. Accoppiata, estroversa, elemento sociale, curioso, ma corretto. Imprevedibile.
Quinta, la ex della quarta, che nelle feste come si deve gli incroci non possono mancare. A distanza, in vacanza, pronta a correre il rischio. Forse.

La storia racconta che la lesbica lascio’ la festa con tre numeri di telefono, custoditi gelosamente sotto nominativi segreti.
La storia, ancora, non ha finale.
Puoi inventarlo, o aspettare.

6 dicembre 2011

Medici in famiglia



“Mamma...”
“Dimmi...”
“Pensavo no, ma come fanno i chirurghi che operano 10 ore se devono fare pipi’?”
“Mmmm. Beh, si danno il cambio. Mica sono soli in sala operatoria.
“Ma come fanno a spiegare cosa hanno fatto e cosa devono ancora finire?”
“Mmmm, si parlano prima di darsi il cambio”
“Ah... Capito...”

“Amore...”
“Dimmi...”
“Pensavo no, ma come fanno i chirurghi che operano 12 ore se hanno sete?”
“Mmmm, gli da da bere l’infermiera.”
“Con la cannuccia?”
“Con la cannuccia”
“Capito. E se poi dopo avere bevuto gli scappa la pipi?”
“...”

Oggi. Dedica speciale. Auguri dottorino.