25 febbraio 2009

Era mio padre

5665 caratteri per dirmi, via mail, addio.

Volevo una figlia femmina, ho avuto un maschio. Addio.
Volevo un gatto nero, mi hai dato un gatto bianco. Addio.

24 febbraio 2009

Storie di vita vissuta

Si aggira nella stanza con un assorbente per mano.
Cioè due.  Orgogliosamente due.
Uno interno, verde, e uno esterno, viola.

"Perchè due?", chiede una voce, non la mia, che la stessa domanda l'ho pensata.
"Sai, nei primi giorni di ciclo ne uso uno interno e uno esterno".
"Ah!"
"Poi quello esterno sul perizoma, insomma, incolla male".
"Ehm, certo... Potresti usare una mutandina..."
"Io? Le mutande della nonna? Nononono!"

Certo, meglio due assorbenti e un perizoma, delle mutande della nonna. 
Penso. Non parlo.

Lei, sculettando, con l'arcobaleno in mano, si avvia verso la toilette.





23 febbraio 2009

Panni sporchi

I panni sporchi, si sa, si lavano in casa.
E ognuno ha i suoi, beninteso.
Non esistono solo i drammi dei genitori delle lesbiche.

C'è sta mia amica, per esempio, che ha una tendenza incontrollabile a finire nelle braccia di ragazzi di colore.

Non importa quanto sia fondente la cioccolata.
Nigeria, fondente.
India, al latte.
Egitto, con le nocciole.

Qualche appuntamento, qualche bacio e poi sono pronti per la prova del fuoco. La mamma.
Che ieri ha avuto al tavolo domenicale la nuova conquista marocchina.

Cioccolato al peperoncino, pare.

20 febbraio 2009

Notte prima dell'esame

Alle 830 di domani mattina (sabato...) ho un esame importante (sabato!).
Il primo di una lunga serie. 

Da cui dipende il mio futuro.
E lo stress marcia di conseguenza.

Pare che la corteccia cerebrale non trovi pace.
Il tallone rimbalza sul pavimento con frequenza regolare.
Mastico una gomma. La avvolgo nella cartina. Ne prendo un'altra.

Si prevede nottata.
Si prevede che il bacio di in bocca al lupo di una bionda, mancherà.

19 febbraio 2009

Ex

Nata cattolica si è convertita all'ebraismo.

Parla giapponese, nelle vene scorre sangue italiano, ma viaggia con passaporto americano.

Siamo state insieme. Siamo state insieme due anni. Poi ha capito di preferire barba e baffi e a questo ha associato una lieve forma di omofobia. 
L'unica ombra sulla nostra amicizia.

Vive tra Pisa, Parigi e Washington.
E questo sabato sarà a Milano. Senza un posto dove dormire.
 
Cerca che ti ricerca l'ha trovato.
Metà del mio letto singolo.

Situazione senza rischio.
Tranne quello incancellabile dell'amore, impossibile, per la propria anima gemella.
 

18 febbraio 2009

Iar (E.R.)

Deve fare una radiografia.
E' in stato interessante?
No.

Sicura che non ci sia nessun rischio?
Sicura. Non sono incinta.

Perché sa, non ci mettiamo nulla a fare il test. Al bambino potrebbe fare molto male.
Stia tranquillo dottore. Non sono incinta.

Prende la pillola?
No.

L'ha mai presa?
No, mai presa.

Sicura? Potrebbe interagire con gli altri farmaci.
Sono sicura dottore. Non ho mai preso la pillola. (E dubito di prenderla in futuro)

Usa altri metodi contraccettivi? Per esempio spirale...
No dottore. Nessun contraccettivo.

Mmm. Ok. 
Ha detto che non è incinta, vero?
 

17 febbraio 2009

Nerd

Premesso che di computer non capisco niente.
Che per me sono uno scorno, che meno le nostre strade si incrociano, più son felice.
Che al lavoro le corna sono due, un Mac e un Pc, e che nel tempo libero, se proprio devo, mi accontento di un Mac senza software frivoli.

Premesso ciò.

Ma perché il mio nuovo inquilino sul suo Mac bianco, fidata creatura color del latte, ha installato un sistema operativo Microsoft?
E perché una mia amica, che nerd si vanta (e nerd è) sul suo scassone Xp c'ha piazzato un dock che ogni icona appena la sfiori saltella di gioia?

Cioè.


16 febbraio 2009

Hai da accendere?

No, mi spiace, non fumo.

Sì, è vero. Ogni tanto scrocco una sigaretta.
Spesso la sera, contorno di birra o ammazza Irish Mist.
Oppure in ufficio, dal collega. 
Facciamo finta di ridurre lo stress di 10 ore di lavoro sul terrazzino che affaccia sulla ferrovia.

Sì, è vero. Ogni tanto compro un tabacco aromatizzato.
Vaniglia, cocco, cioccolato.
Poca nicotina e tanta scena. 
Sigarette pretenziose e scialbe.

Si, è vero. Ogni tanto tiro fuori il pacchettino di tabacco sfuso.
Perchè più della sigaretta, rilassa rollare.
Che ogni volta è una conquista.
Lecco, arrotolo, ficco il filtro e esulto.

Quando vizio chiama...

14 febbraio 2009

Under the tuscan sun

La regola è semplice.
Si attraversa quando scatta il verde, si cerca la bocca, una bocca, il collo, la guancia.
Si bacia.
Si continua ad attraversare la strada.
Si ripete.

Fermi al semaforo, il bus, lo polizia, qualche giapponese.
Bloccati all'incrocio, dall'incrocio di lingue.

Dietro di noi (non troppi, ma abbastanza per attirare attenzione e commenti sprezzanti) il Duomo di Firenze. E il sole.

Attraverso quando scatta il verde, cerco la sua bocca.
Continuo ad attraversare la strada.
Ripeto.

12 febbraio 2009

Adolescenza in ritardo

Abbiamo brindato con crema di limoncello e birra sgasata.

Per festeggiare siamo saltati in quattro sul letto, sovvertito la legge del piumone, sfidato la flessibilità dei corpi.

Lui si è messo a suonare la chitarra, nell'aria odore di fumo di sigaretta, fumo di canna e pasta bruciata.

Piccola festa di benvenuto tra nuovi coinquilini e vecchi amici e primo minuto della mia nuova adolescenza.

Ho una nuova casa, definitiva fino a quando non lo sarà più.

Sorrido.




10 febbraio 2009

Upside Down

Le stagioni non sono più quelle di una volta.
A Milano c'è il sole. Aria secca e tersa.
Piove nella città in cui sono nata, dove il sole splende per definizione.

I premier non sono più quelli di una volta. 
Cercano di sovvertire la costituzione nottetempo.
E di fregare con un colpo solo la legge, l'etica e il sentimento.

Gli ordini professionali non sono più quelli di una volta.
Hanno aperto la porta alla tecnologia.
E la domanda di ammissione all'esame di stato si invia in pdf.

Le ragazze non sono più quelle di una volta.
Le bionde sono simpatiche.
E mi ritrovo a pensare per più di una volta al giorno alla stessa persona. 

9 febbraio 2009

Nghè

Faccio rimbalzare il pupetto sulle ginocchia.
Sussulta, singulta. Sputacchia e sorride.

"Vorresti dei figli?", chiede il mio amico, e padre del pupetto.

Guardo il bavosino, che nel frattempo ha fatto un ruttino e ci penso un attimo.

"Certo. Cioè, non ora, ovvio. Magari tra dieci anni, o quindici per stare sicuri, ma sì. Vorrei essere madre".

"E come lo fai un bambino? In provetta? E lo cresci con due mamme? Oppure mamma e zia? Oppure mamma e amica di mamma? E la figura maschile? E gli amici all'asilo? Non sono meglio i metodi naturali?"

Troppe domande senza risposta.

Nghè.

6 febbraio 2009

Quotes

Scrivono, su Panorama,  che fare coming out in Italia è Tabù.

Che i gay, sempre quel 10%, non lo fanno spesso.
(Io direi abbastanza).

E lo scrittore Giartosio fa pure una metafora. 
"Fare coming out è come perdere la verginità. Più passa il tempo, più è difficile".

Stress, piccoli traumi, bullismo omofobico.
O ancora pensieri di morte, suicidio.
Problemi in famiglia, discriminazioni.

Fidanzate amiche e fidanzati immaginari.
(Io direi ridiamoci su).

Il migliore resta Sandro Penna.

"Felice chi è diverso essendo egli diverso, ma guai a chi è diverso essendo egli comune".

5 febbraio 2009

Gaussiana

Il ciclo totale dura 48 ore.

Ingoio la pillola e in 2 ore inizio a sentire gli effetti.
Prima, lenta e costante, sale l'energia. 
I muscoli sono carichi, hanno voglia di contrarsi, di esplodere.

Dura poco, troppo poco.
Perchè la sostanza si fa strada tra i tessuti.
Perchè la sento procedere, strisciare.

E lì sono dolori.
No, non in senso figurato.

Mi devo spesso fermare, respirare col diaframma e aspettare che passi.
Dolore subdolo e bastardo, che limita la libertà e rallenta i gesti.

Poi passa, certo, striscia via come la coda della gaussiana.

Ma l'ora della nuova pasticca è già arrivata.





4 febbraio 2009

Hotline

Al momento mi è sembrato divertente.

"Cerca di pensare straight, agire straight. Essere straight", mi dicono al telefono.
Che per loro vuol dire lineare. Chiaro. Diretto. Trasparente. 
Uno più uno, due.

"Non sono straight, sono gay", rispondo.

Mi è sembrato divertente per un attimo soltanto.
Quanto è bastato per rompere l'uovo.
Dall'altro lato silenzio.

"Come non detto, andiamo avanti. Era una battuta, così. Avanti".

L'uovo è schiacciato.

Però era divertente, no?

3 febbraio 2009

Mosca

E' iniziata a ronzarmi in testa così, senza preavviso.
L'idea, probabilmente malsana, di fare un tatuaggio.

Lasciare un segno indelebile sulla pelle.

Non so dove, 
non so come, 
non so perché.

Direi nero, direi piccolo.
Nessun nome, nessun ricordo.



2 febbraio 2009

Hard sun

Tre quarti della mia vita stanno percorrendo l'Autostrada del Sole, invasa da nebbia e neve, in direzione Roma.

Un macchina grigia, al volante mia madre, carica di libri, che sfreccia, noncurante del tempo, a 140 chilometri orari.

Un distacco forte. Fortissimo.

Mi resta al fianco solo un quarto, fatto di speranze, progetti, sogni a metà perché indefiniti.

E l'ultimo libro di Larsson.