31 marzo 2009

E' libero?

Sì. Mi siedo.

Frecciarossa, 2 ore di silenzio, il panorama scorre e andiamo verso sud.
Io nei miei pensieri e nel verde dell'Italia.

Lei risponde al cellulare.

"Devi dirglielo che stiamo insieme. I miei lo sanno. Lo sai come la pensa mia madre. No, no. Devi essere chiara. Non sono un'amica. Sono la tua fidanzata. Dai Michela. E' importante".

Ogni frase intervallata da una risposta che non sento, ma immagino.

"Quanti anni hai?"
"17"

Qualcosa da ribattere lo avrei.
Ma i pensieri oggi sono altrove.

L'Italia scorre.
Veloce, scorre.





28 marzo 2009

Cravatta azzurra

Qua si gioca.
Caccia al tesoro, anzi alla lesbica.

Vince chi la trova.
La lesbica nella platea del convegno del Popolo delle libertà.

Seconda fila a sinistra.
Ooops, no. Destra. Destra.
Sì, sì. Quella è lesbica.
E laggiù in fondo?
Capelli corti, neri.
Sì, sì, Sempre a destra.

Almeno passa prima, sto infinito, monotono, servizio del Tg5.

27 marzo 2009

7207

Tiè.

Hai tradito tua moglie e ti sei nascosto dietro un dito.
"Era un uomo, è diverso", hai provato a giustificare.

Giustificare la scappatella col commesso del tuo negozio.
E la moglie a casa che ti aspetta.

Ma la Cassazione è sgamata, caro mio.
E t'ha fregato.
Separazione con addebito. 500 euro al mese per la moglie. Che si è stancata di aspettare.

Sentenza 7207: "... relazione omosessuale del marito ...violazione dell'obbligo di fedeltà... a meno che non ci sia una condizione morbosa di tipo psico-patologico..."

26 marzo 2009

Shaneshot

Mi sembra che la definizione tecnica sia "lesbichetta shane".
Fatto che ne entrano due di questo modello, senza preavviso.

Magrissime, brunissime, quindicennissime, felpa Xl con cappuccio calato (quindi non so dare dettagli sugli occhi e sull'espressione degli occhi).

Entrano e per mano, camminata scazzata, vanno decise verso il bagno.

"Sbfuz", salutano.
"Cià", rispondiamo noi, seguendole con gli occhi.

Mai viste prima, e ci si potrebbe chiedere chi le autorizza a infilare il naso e il sodo culetto nel nostro spogliatoio.

Due minuti in bagno insieme e la parata si ripete, al contrario.

"Sbfuz", salutano.
"Cià", rispondiamo noi, seguendole con gli occhi.

Escono.

Mannaggia alle lesbichette shane. 
Che a modo loro sono pure carine, e che tenerezza.


24 marzo 2009

Digressione metaforica

Il vento è una variabile sottovalutata.
Spesso e volentieri.

Poco fa ero su un'altalena.
Parco deserto, scosso dal vento.

Tanto vento che, sull'altalena, oscillavo senza  immettere energia cinetica.

23 marzo 2009

G spot

Me l'hanno sparata di fronte.
Senza preavviso, di lunedì mattina.

La collega omoscettica. Omoconfusa. Omocuriosa, ma con pregiudizio.
E con una passione smodata per la canzone di Povia, che monta su ogni 15 minuti.
Originale, parodia. E si riparte.

Poi Povia tace. E parla lei.

"Ma tra due donne, come si fa a provare piacere? Cioè dai, l'orgasmo è impossibile. Cioè, senza coso, dai su. Non ci prendiamo in giro", cinguetta.

"Due punti G."
Punto.


20 marzo 2009

20,5%

1 su 10 è lesbica.
Ma 1 su 5, delle lesbiche, è madre.

Over 40, sottolinea "La Repubblica".
Ok, fa comunque circa 100mila pupi figli di gay.

Gay maschi (meno) e gay femmine (più).

Lascio a voi i conti.
E le conseguenti riflessioni.

19 marzo 2009

Cronache dalla mela marcia (con dedica)

Vale sempre la pena di andare a una conferenza stampa.
Anche quando i pasticcini sono offerti per annunciare i risultati 2008 di una quotata del settore medico.

Perchè la carne fresca esposta è abbondante e la selezione variegata.
Bionde, more, magre e formose, pagate per sorridere e per indorare la pillola degli indicatori finanziari che si sa, c'è la crisi economica.

Schierate come soldatini diligenti per intercettarti all'ingresso.

"Gaia, ciaooo!! (ciao) Ma che piacere vederti!! (sapessi io, te) Ma come ti trovo benee!! (epensare che vado avanti a chili di medicine) Ahah, hai una macchia sulla camicia bianca!! (già ho preso un caffè e m'è colato). Dai vieni a prendere un caffè!! (l'ho già preso, dicevo)".

Sono già distratta.
E' entrata una brunetta, coscia lunga e vestito nero, attillato, corto, che lascia le spalle scoperte.

Non è meravigliosa la primavera?

18 marzo 2009

Così è (se vi pare)

Dicono, loro, che le lesbiche camminano con le mani in tasca.

Luogo comune di comune arguzia, tutto sommato.
Neanche aggressivo. Neanche dispregiativo. Neanche caratterizzante.

Ma si sa, i luoghi comuni hanno un fondo di verità.

Cammino concentrata, la testa oltre le nuvole.

Shit, ho le mani in tasca.
Panico. 

E ora dove le metto?




17 marzo 2009

Machismi

"Alle donne piace. Sgancio il reggiseno con una sola mano. Anche al buio. Con due ganci? Anche. Le fa sentire sicure, protette. Cioè, sono tra le braccia di chi ci sa fare. Se sgancio il reggiseno con una sola mano, pensa a cosa faccio dopo. Quando il reggiseno è volato via. Ammetto che ci ho messo un po'. Ne ho dovute spogliare, eh, prima di prendere la giusta manualità! Ma una volta imparato non si scorda. E' come camminare. Va fatto in due mosse. Infili la mano, e poi, con un gioco di polso, sganci. Due mosse. Tanto i modelli sono tutti simili. E ne ho visti di modelli io."

Ascolto il mio amico.

Sì, alle donne piace.
Due mosse.

Quella volta che le mosse sono diventate 8, e i minuti 5, che vergogna.
Da allora, di mani ne uso due. E di mossa una.

16 marzo 2009

J'sus

Una chiamata. Dicono che inizi così, no?

Inaspettata.
Improvvisa.
Risposta.

Passeggio stanca in Piazza Duomo, fibre del corpo consumate.

Vedo la porta laterale, è aperta.
Entro.

Volte infinite, incrociate in tre dimensioni.
Tridimensionali, dunque, come i pensieri e le emozioni.

La pace della navata principale.
Jesù crocifisso. Esposto al pubblico pensiero. Lassù in alto.

La pace di voci che non urlano, sussurrano.
Odore di incenso.
Non lo vendono in profumeria, vero?

Anche i giapponesi ammirano in silenzio.
Macchine fotografiche quiete.

La fede è dramma o salvezza?

13 marzo 2009

Post con dedica (II)

"Ma ci sei o ci fai?"

La frase è riferita alla mia posizione.
Nuda, davanti allo specchio. Che mi fisso intensamente le tette.
Disperata.
Disperata per la loro recente esplosione.
E non le innaffio.
E non ingoio lievito di birra con l'acqua frizzante.

"Basta. Andiamo a bere una cosa."

Non si arrende l'amica. 
Amica di una vita. 
Talmente amica da riuscire a distogliere la mia attenzione dalle tette e riportarla sui suoi occhi.

Occhi morbidi.
Occhi imploranti.
Occhi che ridono.
Di cosa non è chiaro, ovviamente.

Siamo nello spogliatoio puzzolente di una piscina al confine tra Milano e il resto del mondo.
Pancia vuota e tette gonfie.

Ridono perchè siamo in due.

11 marzo 2009

Trend setting

Bastardi.
Mi hanno fregato.

Devono avermi visto passeggiare in centro. 
Montenapoleone, Spiga, Sant'Andrea, probabilmente.

Con le mie scarpe nere, da uomo, di vernice, impunturate, allacciate ai piedi.
Quell'unico giorno che le ho messe. 

Che ora tutti i siti di lifestyle le millantano come la moda del momento.

Tutta invidia la loro, ecco.
E un po' di disperazione, se il mio concetto di trendy si sovrappone a quello degli stilisti.
 

10 marzo 2009

Among

Le lesbiche pagano le tasse.
Le lesbiche vanno in bicicletta. Se ce l'hanno, in macchina.
Le lesbiche mangiano la cioccolata. E la pasta pachino e mozzarella.

Le lesbiche hanno nipoti, cugini. A volte, amici.
Le lesbiche vanno a letto con uomini. Raramente, ci rivanno.
Le lesbiche studiano nelle università cattoliche. In buona percentuale giurisprudenza.

Le lesbiche hanno l'influenza.
Le lesbiche sono madri. Ma prima figlie.
E adorano vivere.

9 marzo 2009

Arcobaleno

Poi la pioggia smette.
E arriva il sole.

Le coppie di fatto non esistono.
Ma i mutui agevolati alle coppie di fatto sì.
Meno 0,15% dello spread se non sei single.
Se due redditi sono cumulati.
Il mio e quello della mia compagna.
Il suo e del suo compagno.
E questo in Italia.

In Inghilterra pare siano avanti.
La casa e il mutuo ci sono già.
Poi arriva il figlio, figlio di fecondazione in vitro.
E mamma due può essere per legge essere chiamata papà.
O mamma due.
Diritti e doveri a seguire.



Per terra è ancora bagnato.
Per un attimo, l'arcobaleno.

4 marzo 2009

Sharing flats, toughts and toothpaste

Arriva da dietro.
Mi coglie del tutto impreparata mentre, boxer e maglietta bianca XL, avvito la moka.

"Gaia, ehm..."
"Caffè?"

"Beh, se proprio insisti. Sì, un goccio. Gaia..."

Deve essere importante. Schiena dritta e sguardo serio negli occhi della mia coinquilina. Una dei.

"Ti posso girare a pancia all'insù mentre dormi? Sai, hai russato un po' stanotte. Per carità, niente di esagerato. Cioè un pochino, ma sai, ho il sonno leggero. Allora, pensandoci un attimo, ho capito che se dormi di lato russi, a pancia in su no. Puoi provare a dormire a pancia in su? Se riesci eh! Se te ne accorgi. Perchè non era forte. Forse un po' di raffredore, forse la posizione..."

Spezza il rumore del caffè che sta uscendo.

"Zucchero?"


3 marzo 2009

Chiodo fisso

La lingua batte dove il dente duole.
Il martello batte dove il pensiero indugia.

Sesso.
Intorno a me (ufficio: treno in corsa, nessuna fermata in programma) è l'unico argomento concesso.

Punto all'ordine del giorno. Il posto più strano dove hai fatto l'amore.
(sesso e amore, sinonimi?)

Treno, macchina, garage.
All'aperto, parco. Letto dei miei. Letto dei suoi.
Sì, durante la manifestazione. Anche dopo.
Sì, ricreazione, a scuola. Bei ricordi. Gli anni del liceo.

Io zitta. Il treno corre e il panorama scorre veloce.
Posti strani se ne sono visti, certo. Sono stati anche dimenticati. 

Penso a quel meraviglioso letto matrimoniale futon, con piumone d'oca. 
Vuoto tranne due corpi nudi.


2 marzo 2009

Cronache di poveri amanti

Cercasi angolo, buio. 
Per un bacio, e poi carezza.
Fuga perpetua dagli occhi curiosi, tutti in potenza.

Nessuna macchina, nessun letto. 
Neanche un metro quadrato che permetta di escludere questi occhi.
Le cantine che si snodano sotto i palazzi sono chiuse a chiave. 
Provo ad abbassare la maniglia. Chiuso.

Per accedere c'è una scala polverosa, buia.
Va bene per un bacio, e poi carezza.

Nessun parco. 5 gradi e una pioggia fitta e fina.
Il motorino non protegge, espone.

Resta l'ascensore. Dal piano terra al quinto sono 22 secondi.
Un bacio, e poi carezza.

Sventure di amanti metropolitani, cresciuti.
Ma non troppo, non abbastanza.