In quel momento esatto è scoppiata la guerra.
Ce lo hanno detto gli arabi, con le saracinesche tirate giù. Sciopero, solidarietà alla morte e tante lacrime negli occhi.
Ce lo hanno detto gli israeliani. I militari, con la sigaretta accesa, il fucile a tracolla, e qualche piercing, ad ogni angolo della città.
Con i loro controlli continui, una pretesa sempre umile. E con il loro pessimo accento.
"Tùrist? Yà, ok. Go, go."
Gli occhi asciutti. Non possono permettersi di piangere. Hanno 18 anni. 18. E sono in guerra.
A Gerusalemme non ho corso. Sarebbe stato un rischio vero.
Io che il rischio lo corro, sì, ma se riesco a tenerlo tutto in una mano.
1 commento:
Anche se in estremo ritardo volevo dirti che questo post è splendido. Nonostante la drammaticità della situazione, e delle immagini raccontate.
Daniela
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