21 novembre 2008

Monsieur

Poteva essere solo francese.
Di quelle della peggiore specie, griffata da capo a piedi, look nero con rifiniture dorate, con gli occhiali da sole LV anche in bagno.

Nel bagno di uno degli hotel extra lusso di Milano. Sei stelle e tanto marmo.

"Monsieur, monsieur!", urla acida, stridula.

Ooops, dice a me.

"Monsieur, pour vous c'est à coté. Ici c'est pour le femmes".

La guardo incantata. Disincantata.

Sì, parla con me. che sovrappensiero, piena di cartellette stampa appese, sono entrata nel bagno con il simbolo della donnina stilizzata per assolvere ai miei doveri fisiologici.

Ci guardiamo per due lunghissimi, infiniti secondi.
"Je suis une femme", emetto.
E senza indugiare oltre, mi chiudo a chiave tra i marmi pregiati.

Disorientata, triste, con un accenno di lacrima.
Sì, "je suis une femme".

5 commenti:

nanomondano ha detto...

e quella è colpa di tua mamma che ti compra le cravatte! :)
si si sei un femme confermo

Gaia ha detto...

Sì, maledette le cravatte.
La loro ombra aleggia su di te.
Ma io dico, Nano, sembro un uomo?
Sii sincera.
:)

Asal ha detto...

è colpa della gente che vive di apparenze più che altro.
Io le avrei detto " sò bene in quale bagno entrare.. grazie"

Cmq è la prima volta che leggo il tuo blog e direi che non mancherò di rifarlo e rifarlo :P

Anonimo ha detto...

beh era francese quindi stronza.
luoghi comuni 1 - io 0
(il mio capo è francese ed è un testa di cazzo)

Gaia ha detto...

Decisamente d'accordo.
I luoghi comuni sono una mano santa
:)